Immaginare il futuro del terzo settore
Immaginare il futuro del terzo settore
Dalla salute mentale al welfare di comunità: Panta Rei incontra gli stakeholders
C’è un modo nuovo per far dialogare la Pubblica Amministrazione e le Imprese con gli Enti Sociali: quella di confrontarsi in un’ottica di welfare di comunità.
Una prospettiva che non si basa sulla semplice offerta di servizi, ma che concorre a programmare e progettare insieme percorsi utili per una migliore relazione con il territorio.
Il welfare come prodotto dell’intera comunità in tutte le sue articolazioni.
Un’esigenza inserita nel Nuovo Codice del Terzo Settore con l’Art.55 che delinea le opportunità che le cooperative sociali possono e devono portare all’interno della società.
Di questo si è parlato nell’incontro del 3 ottobre tenuto presso la nostra sede di Bussolengo: un appuntamento che ha visto la partecipazione dei principali stakeholders a discutere e ripensare il tema della salute mentale.
Presenti Fondazione San Zeno, Casa Vinicola Sartori, ULSS 9, Reasy&Busy Srls, Comune di Bussolengo e Associazione Pro-Win.
Una partecipazione condivisa che è stata per noi l’occasione di dimostrare alcuni dei risultati raggiunti in una logica di “restituzione al territorio” che genera un circuito virtuoso per le risorse e gli attori che entrano nel sistema welfare stesso.
Attori diversi che, come nel gioco dei puntini da unire nella Settimana Enigmistica, solo collegati tra loro creano un disegno unitario e complesso.
Ma questo è molto più di un gioco: è la nostra idea di immaginare il futuro.